
Dante Alighieri nacque a Firenze nel 1265. Suo padre faceva parte della nobiltà cittadina guelfa. Quando Dante aveva 12 anni, nel 1277, fu concordato il suo matrimonio con Gemma, figlia di Messer Manetto Donati, che successivamente sposò all'età di 20 anni. Contrarre matrimoni in età così precoce era abbastanza comune a quell'epoca ed era una cerimonia importante, che richiedeva atti formali sottoscritti davanti ad un notaio. La famiglia a cui Gemma apparteneva - i Donati - era una delle più importanti nella Firenze tardo-medievale (e in seguito divenne il punto di riferimento per lo schieramento politico opposto a quello del poeta, i guelfi neri). Frequentò gruppi fiorentini giovanili, in cui conobbe Beatrice, la sua amata. Le rime a lei dedicate vennero raccolte in una delle sue opere: la "vita nova". Da Gemma Dante ebbe tre figli: Jacopo, Pietro e Antonia. Antonia divenne monaca con il nome di Sorella Beatrice, sembra nel Convento delle Olivetane a Ravenna. Si dice fosse figlio suo anche un certo "Iohannes filius Dantis Aligherii de Florentia", che compare come testimone in un atto del 21 ottobre 1308 a Lucca. A Firenze ebbe una carriera politica di discreta importanza: dopo l'entrata in vigore dei regolamenti di Giano della Bella (1295), che escludevano l'antica nobiltà dalla politica permettendo ai ceti intermedi di ottenere ruoli nella Repubblica, purché iscritti a un'Arte, Dante si immatricolò all'Arte dei Medici e Speziali. Dal Maggio al Dicembre del 1296 fece parte del Consiglio dei Cento. In quegli anni si creò una profonda spaccatura nella classe dirigente guelfa: da un parte vi era la fazione dei Bianchi, che era favorevole ad una gestione autonoma della vita politica, dall'altra la fazione dei neri, legata al Papa da interessi mercantili. Dante si schierò a favore dei Bianchi, mantenendo una posizione moderata. Egli non si trovava a Firenze quando il 1° Novembre 1301, vi entravano le truppe angioine di Carlo di Valois. Il 27 Gennaio 1302 fu condannato con altri fiorentini all'esclusione da ogni carica e al confino per due anni. Non essendosi inoltre presentato per il pagamento di 5000 fiorini, insieme ad altri 14 esponenti del partito Bianco, fu condannato a morte il 10 Marzo del 1302. Così ebbe inizio il lungo periodo d'esilio, durante il quale soggiornò presso varie corti, fino alla sua morte. Fra queste ricordiamo il soggiorno a Poppi, nel Casentino, presso il conte Guido di Battifolle, il soggiorno a Verona, dal 1312, insieme ai figli, e l'ultimo a Ravenna, dal 1318. Morì di febbre il 14 Settembre 1321, mentre faceva ritorno da un'ambasciata a Venezia.
Riccardino, hai creato proprio un bel blog, mi complimento con il mio intellettual cuginetto stecco! Se continui così il buon Appollo ti farà senza dubbio vaso (di terracotta) del suo valor! Divini saluti =>])
RispondiEliminaUna descrizione completa ma al tempo stesso scorrevole, ottima per una panoramica di insieme che sappia tenere insieme tanto il Dante scrittore quanto quanto quello politico e diplomatico.
RispondiElimina